6 errori che i clienti del tuo ristorante non ti perdoneranno mai

cliente si lamenta in ristorante con una cameriera

Appartengono alla preistoria della gastronomia i tempi in cui una pietanza succulenta era sufficiente ad appagare le esigenze di chi si recava al ristorante. Oggigiorno, i palati sono divenuti più fini e di pari passo si sono ampliate le aspettative di chi intende vivere un’esperienza enogastronomica. Certo, la bontà della cucina riveste un ruolo sempre determinante ma, oltre a essa, i clienti valutano anche altri elementi, considerati indispensabili per decretare le fortune o gli insuccessi delle aziende ristorative. Insomma, attualmente la food experience ideale tiene in considerazione una pluralità di aspetti imprescindibili, tra cui anche alcuni errori inaccettabili. Evitarli è il primo passo per sperare nella clemenza della giuria popolare che, a mezzo di feedback, ha il potere di incidere sulle sorti imprenditoriali del ristoratori

1. Tempi di attesa troppo lunghi

Non è più sufficiente sedurre le papille gustative per mettersi al riparo dalle recensioni negative. Se intendono restare sulla cresta dell’onda, gli imprenditori del food devono altresì evitare scivoloni pericolosi. Alcuni di essi vanno dribblati prim’ancora che i clienti abbiano preso posto nel locale. Si pensi, per esempio, ai tempi d’attesa. Va bene che fuori al tuo locale ci sia una discreta folla (che è sempre la pubblicità migliore per la tua attività), ma meglio far di tutto affinché quella moltitudine non inizi a sbuffare. Troppo tempo in piedi, con la fame che inizia a farsi sentire, potrebbe indurre molti a virare altrove, con il rischio ulteriore che il tuo locale venga sconsigliato anche a parenti e amici. Evitare una simile eventualità si può: basta la giusta organizzazione e un sistema di prenotazioni in grado di assicurare il rispetto dei tempi promessi al cliente.

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2. L’igiene lascia a desiderare

Superato questo scoglio, lo slalom tra i possibili errori prosegue all’interno del locale. Qui la parola d’ordine è pulizia, elemento di corredo imprescindibile per ogni food experience. Dal pavimento alle posate, dai bicchieri ai tovaglioli, tutto deve essere impeccabile, così da non far storcere il naso al cliente. Occhio anche alla toilette, che ci si aspetta sia sempre igienicamente soddisfacente. La più piccola sbavatura sarebbe infatti sufficiente a turbare (giustamente) i clienti che a quel punto, smartphone alla mano, potrebbero scrivere una recensione poco lusinghiera, per giunta corredata da una o più foto a testimonianza del fattaccio. Ipotesi da scongiurare a tutti i costi, se non si vuol finire nella lista dei posti in cui non mettere mai piede.

3. Musica sbagliata o troppo alta

Profonda attenzione va dedicata anche alla musica, che in molti ristoranti fa da sottofondo. Una melodia che accompagni il pasto può essere decisamente piacevole, a patto che rispetti due regole fondamentali. Innanzitutto, essa deve essere in linea con il target che si intende attrarre. Se – per esempio – il tuo ristorante fa presa su un pubblico adulto, dotato di una certa cultura musicale, è doveroso scegliere una playlist adatta al contesto. Inoltre, è sempre consigliato di mantenere il volume a un livello tale da non recare disturbo. Meglio note appena accennate che un frastuono tale da generare un senso di malessere nella clientela. Ricorda che lo scopo è mettere a proprio agio chi viene nel tuo ristorante, non tenere un concerto dal vivo in cui cibo e bevande siano soltanto elementi di contorno.

4. Illuminazione non adatta

Altro aspetto da considerare è l’illuminazione. Se graduata in maniera corretta, essa contribuisce in modo notevole alle fortune di un locale. Senza poi dimenticare l’aspetto economico; la giusta atmosfera – magari creata anche sfruttando la luce naturale – può avere ripercussioni positive sulla bolletta e – conseguentemente – sul budget di spesa. La regola d’oro è molto semplice: il cliente deve essere in grado di non brancolare nel buio, così da poter leggere il menu, osservare ciò che ha nel piatto, o distinguere chiaramente l’etichetta del vino propostagli dal sommelier. No all’oscurità, quindi, e men che meno a un’illuminazione da stadio. Un eccesso di luce potrebbe infastidire la clientela (e magari causare nei più sensibili un fastidioso mal di testa) con la conseguenza di abbreviare la permanenza nel tuo ristorante, a cui si dirà addio abbagliati e senza molti rimpianti.

5. Tavoli troppo vicini

Cercare di ottimizzare gli spazi, incrementando al massimo il numero di coperti possibili in un ristorante, non è sempre una tattica vincente. A prescindere dal rispetto delle norme in tema di sicurezza e di igiene, una scarsa distanza tra i tavoli potrebbe infastidire gli avventori. Meglio quindi optare per una scelta che tenga conto del bisogno di privacy che ognuno – pur consapevole di trovarsi in un locale aperto al pubblico – si aspetta di ricevere. Creare una certa distanza tra le sedute è quindi opportuno per garantire il benessere della clientela. In tal modo, essa non sarà infastidita dall’eventuale passaggio ravvicinato del personale di sala e potrà beneficiare di quel senso di intimità che genera comfort. Sia che si tratti di una cena aziendale, sia che il tuo locale sia il nido ideale per un tệte-à-tệte intriso di romanticismo, il desiderio di essere distanti dagli estranei è un aspetto fortemente gradito dalla clientela.

6. Acqua non abbastanza fresca

L’errore può annidarsi anche in un gesto molto semplice, come servire l’acqua. Che sia frizzante o liscia, ci si aspetta che sia sempre fresca al punto giusto. Facile pensare che basti una ghiacciaia per evitare il peggio, ma in realtà la faccenda può avere risvolti inattesi. Quante volte al giorno viene aperto il frigorifero del tuo ristorante? Impossibile dirlo con precisione, specie quando il locale è pieno di gente. Compiuto frequentemente, questo gesto (oltre a incidere sui costi della bolletta elettrica) ha ripercussioni anche sulla temperatura interna del frigo, in cui a ogni apertura di sportello corrisponde l’ingresso di aria calda. Specie in estate, è dunque possibile correre il rischio di offrire bottiglie che, seppur messe a raffreddare, non hanno raggiunto quella temperatura tale da dar refrigerio al palato. Il metodo più semplice per evitare questo errore sta nel dotarsi di un frigogasatore. Utile, economico e facilmente installabile, esso contribuirà a far sì che la tua clientela possa sempre assaporare un bel bicchiere d’acqua fresca e – se lo si preferisce – anche gasata al punto giusto. Un marketing efficace passa anche da un gesto semplice come questo.

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