Dire sì a un impianto per il trattamento delle acque è un piccolo ma importante passo. Piccolo in quanto compiuto senza sforzo alcuno, importante perché tale è l’insieme dei benefici da esso derivanti. Risparmio in bolletta, tutela ambientale e – soprattutto – miglioramento della qualità dell’acqua sono, tra gli altri, i vantaggi più evidenti di una scelta simile. Scelta che però, per confermarsi vincente nel tempo, richiede una certa dedizione. Come ogni altro impianto, anche quello di trattamento delle acque va periodicamente controllato, per far sì che esso sia costantemente in grado di assicurare il miglior funzionamento possibile. La manutenzione, tuttavia, non va operata in maniera generale, bensì va posta in essere in modo specifico per ogni prodotto, tenuto conto delle sue caratteristiche tecniche e della sua finalità.
Controllo depuratori | Controllo addolcitori
Il controllo sui depuratori
Quanto detto poc’anzi appare ancor più evidente quando si va ad analizzare la cura specificamente richiesta da ogni singolo dispositivo. Il depuratore d’acqua, per esempio, viste le sue peculiarità, necessita di un’azione manutentiva che deve necessariamente insistere su determinati elementi, quali:
- I filtri: essi trattengono sia le impurità (come i frammenti staccatisi dalle pareti interne delle condutture) che le sostanze organiche disciolte nell’acqua. Lo stato di usura dei filtri va controllato periodicamente e, in ogni caso, è indispensabile provvedere alla loro sostituzione ogni sei/otto mesi;
- Le membrane filtranti: anch’esse giocano un ruolo di primaria importanza nel far sì che l’acqua sia depurata. Rispetto ai filtri, la loro funzione si protrae per un periodo di tempo più ampio. La sostituzione si rende opportuna nel caso in cui l’acqua – oltre a essere qualitativamente insoddisfacente – sgorghi dal rubinetto a una pressione inferiore rispetto al solito;
- Sanificazione del punto di erogazione: ove si possono annidarsi residui di sporco provenienti dall’ambiente esterno. In tal caso, la manutenzione può essere operata dallo stesso utilizzatore, utilizzando una spugnetta e del detergente.
Quando il depuratore e anche gasatore
Questa ipotesi riguarda il caso di chi vuole acqua qualitativamente eccellente senza però rinunciare al gusto. Sarà sufficiente aggiungere la linea apposita e l’apparecchio diverrà anche gasatore, riuscendo così ad appagare i palati più esigenti. L’impianto sarà sempre soggetto alle cure manutentive poc’anzi elencate, alle quali si affiancherà altresì quella riguardante la sostituzione delle bombole di anidride carbonica a uso alimentare (E – 290). L’operazione va posta in essere quando la frizzantezza dell’acqua è insufficiente rispetto agli standard abituali. Ciò dipende non soltanto dai gusti di ognuno ma anche dall’utilizzo che si fa dell’impianto (generalmente, con una bombola da 600 grammi è possibile gasare all’incirca un ettolitro d’acqua).
Manutenzione dell’addolcitore
Funzione fondamentale di tale strumento è la diminuzione della quantità di calcare presente nell’acqua. Compito svolto mediante una resina a scambio ionico, che rilascia ioni di sale e assorbe quelli di calcio e magnesio. Con il passare del tempo, però, i sali contenuti nella resina diminuiscono e perciò vanno ripristinati. Dunque, a cadenze periodiche (consigliate dalla ditta installatrice, anche tenuto conto dei consumi) è necessaria la reintegrazione. Essa avviene mediante lavaggio della resina, attuato utilizzando una soluzione composta da acqua e cloruro di sodio.
Altri elementi da tenere d’occhio
Manutenere un addolcitore non significa, però, badare esclusivamente alle resine. Altresì importante è che il tecnico addetto al controllo periodico ispezioni la valvola principale e tutti gli augelli interni. Inoltre, va monitorato anche il tino contenente la salamoia; in particolare, è opportuno verificare il livello del liquido, nonché l’assenza di perdite sia nel serbatoio che nelle condutture a esso collegate.
Infine, è opportuno lavare periodicamente – e sostituire laddove necessario – il filtro anti impurità. Installato a monte, tra il contatore e l’addolcitore, esso evita il passaggio in quest’ultimo di impurità (sia organiche che inorganiche) presenti nell’acqua. Lavaggio periodico o sostituzione sono misure essenziali quando lo stato di usura le renda tali.
La sanificazione
Attività da effettuare sia per i depuratori che per gli addolcitori, al fine di garantire che eventuali agenti patogeni presenti nell’acqua rechino danno alla salute delle famiglie o dei lavoratori. La sanificazione è doverosa dopo lunghi periodi in cui gli impianti non sono stati utilizzati o in seguito a sostituzione di componenti interni. A prescindere da questi casi specifici, una pulizia interna approfondita, posta in essere utilizzando detergenti specifici, è consigliabile almeno una volta all’anno. Questa, come altre attività manutentive, va svolta da personale competente. Nello specifico, l’impresa installatrice dell’impianto si incaricherà di effettuare i successivi controlli periodici, generalmente stabiliti già in sede contrattuale.