I CALCOLI RENALI E L’ACQUA POTABILE, QUALE RELAZIONE C’E’?

i calcoli renali

Ľ acqua è fondamentale per la vita e per il corretto funzionamento del nostro organismo. Tuttavia, è possibile che l’acqua potabile contenga una certa quantità di calcare, noto anche come carbonato di calcio. Esso può sollevare domande riguardanti la sua sicurezza per la salute, in particolare per i reni. I calcoli renali, o calcolosi renale, sono delle piccole formazioni solide che si sviluppano all’interno dei reni e che possono causare dolore e problemi urinari.

È sbagliato pensare che bere l’acqua del rubinetto, anche quella con un’elevata concentrazione di sali di calcio e magnesio, possa favorire la formazione di calcoli renali e predisporci ai rischi di una calcolosi renale.

Il consiglio molto diffuso, nell’immaginario collettivo è quello di utilizzare acque oligominerali con un residuo molto basso in sostituzione dell’acqua del rubinetto per evitare formazioni di calcoli ai reni non è giustificato da evidenze scientifiche.

I calcoli renali e l’ossalato di calcio

A tal proposito è doveroso sottolineare che la maggior parte dei calcoli renali sono costituiti da ossalato di calcio, e non dal calcare presente nell’ acqua potabile. La circostanza più comune prevede la formazione di calcoli renali dall’aggregazione di ossalato di calcio, fosfato di calcio, acido urico e calcio. Ridurre il consumo di cibi ricchi di questi elementi, come cioccolata, nocciole, coca cola e bevande gassate in genere, succhi di frutta, the, cavoli, piselli, asparagi, spinaci e rabarbaro, può essere una misura preventiva per ridurre il rischio di calcolosi renale. Sono altresì considerati fattori di rischio, in particolare, l’eccessivo consumo di sale (cloruro di sodio) e di proteine animali.

Si comprende bene invece che bisogna dare più attenzione ad una dieta sana ed equilibrata. Dieta con poche proteine animali e a ridotto contenuto di sodio. Importante però non eliminare alimenti con un normale contenuto di calcio e magnesio. Queste sono sostanze importanti, comunque, per svolgere un ruolo protettivo per l’organismo.

Con l’acqua dura non “dura” un elettrodomestico

L’acqua è detta “dura” per gli elevati livelli di calcio e magnesio contenuti in essa. Queste sostanze, possono contribuire all’accumulo di depositi di calcio nelle tubazioni e negli elettrodomestici come lavatrici e lavastoviglie, danneggiandoli. Quindi, possiamo con certezza affermare, che non c’è relazione tra calcoli e calcare. Non ci sono evidenze scientifiche che dimostrino una correlazione diretta tra il calcare presente nell’acqua potabile e la formazione dei calcoli renali. Questa formazione, invece, può essere influenzata da diversi fattori come l’ereditarietà, l’alimentazione, l’idratazione e altri disturbi metabolici.

Inoltre, una corretta idratazione è fondamentale per la prevenzione dei calcoli renali. Bere una quantità sufficiente di acqua può aiutare a diluire le sostanze che possono contribuire alla formazione dei calcoli renali, rendendo meno probabile il loro sviluppo.

È essenziale consultare un medico se si sospetta di avere dei calcoli renali. Campanello d’allarme se si manifestano sintomi come dolore lombare o addominale, sangue nelle urine o difficoltà nella minzione.

Solo un professionista sanitario sarà in grado di diagnosticare e fornire il trattamento appropriato per i calcoli renali.

i calcoli renali
Renella la causa dei calcoli renali

In conclusione, non sembra esserci una correlazione diretta tra il calcare nell’acqua potabile e la formazione dei calcoli renali. Tuttavia, è importante mantenere una dieta equilibrata. Bisogna limitare il consumo di alimenti ricchi di calcio e ossalati, e garantire un’adeguata idratazione per prevenire la loro comparsa.